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Dopo i recenti “licenziamenti” di due giornalisti precari lasciati a casa dopo decenni di lavoro presso lo stesso editore e qui cito a Palermo Valerio Tripi  e a Genova Massimiliano Salvo, nasce l’iniziativa l’Instabile.

I giornalisti precari si ribellano allo sfruttamento che gli editori operano su di loro da anni, un fumetto che in modo ironico racconta cosa succede a questa categoria di giornalisti. Sono i collaboratori esterni, quelli che non sono assunti, preziosi per le redazioni e  dimenticati da chi dovrebbe tutelare il lavoro. Questa è l’altra faccia della medaglia dei giornalisti, quella che non riesce ad estinguersi e che rappresenta in Italia una fetta importante di giornalisti sottopagati, senza nessuna tutela, con contratti inesistenti e vantaggiosi solo per gli editori.

Secondo i dati 2020 dell’Osservatorio sul giornalismo Agcom, su circa 35mila giornalisti attivi in Italia quasi il 40% è freelance. E quasi la metà (il 44,5% degli autonomi e il 49,7% dei parasubordinati) ha un reddito inferiore ai 5mila euro lordi all’anno. Mentre è tra i 5 e i 20mila lordi, (con spese a carico) per il circa 34% dei casi. Ed è evidente che così non si può vivere. Inoltre i giornalisti lavoratori autonomi tra i 51 e i 70 anni, mentre nel 2000 erano il 17%, oggi sono ben il 40,1%: cioè gli “autonomi” non sono solo dei giovani a inizio carriera.

LINSTABILE 1

LINSTABILE 2

LINSTABILE 3

LINSTABILE 4