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“Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera.” Recita così una frase di Jorge Luis Borges che a mio avviso è esemplificativa sul perché in molti casi è strategico attivare un ufficio stampa.
Questo strumento permette di far crescere la brand awareness, la notorietà del marchio se trattasi di un’azienda, del personal branding nel caso di un professionista. Non si tratta solo di notorietà, ma qui si parla di autorevolezza.

 

E’ il giornalista che ha scelto di scrivere quella notizia, pertanto si presuppone che ci sia stata una  precisa scelta e una ricerca della validità della stessa. Si dà un certo valore alla fonte perchè considerata al di sopra delle parti.  È per questo che siamo propensi nel pensare che quando leggiamo una notizia su una testata giornalistica questa sia vera e quindi degna di essere letta. E’ diverso quando invece leggiamo un publiredazionale (guarda il mio video), ovvero un articolo pubblicitario: l’azienda ha pagato uno spazio per apparire sulla specifica testata, pertanto il carattere di autoreferenzialità lo rende poco appetibile nella lettura. Spesso davanti alla pubblicità nelle nostre letture andiamo oltre. Siamo talmente bombardati che il nostro cervello si difende con dei filtri che rendono riconoscibile tutto ciò che è pubblicità al primo sguardo.

Come l’attività di ufficio stampa può attirare un potenziale cliente?

Supponiamo che stia cercando un servizio di ricerca e selezione del personale, inizio a scandagliare internet oltre le mie conoscenze e trovo un’azienda che fa questo servizio su un articolo del Sole 24 ore, lo leggo mi incuriosisce e inserisco l’azienda nella mia to do list per contattarla. Ecco cosa può succedere. Vi sembra poco?

Inoltre, l’articolo on line rimane su Google ed è sempre rintracciabile, a differenza dell’articolo su carta, che confesso a me piace un sacco, che per quanto possa essere bello da toccare da mettere nella propria bacheca, da mostrare, ha una durata davvero limitata.

Non siete ancora convinti? Mi viene in mente un altro esempio, di un cliente che organizza un evento annuale e come di consueto nel progetto sono previste delle sponsorizzazioni pubbliche e private che il cliente cerca di ottenere per l’organizzazione del suo evento. In questo caso nelle varie richieste di sponsorizzazioni la presenza del plico della rassegna stampa tra i documenti è un elemento che spesso, fa decidere al potenziale partner se sponsorizzare oppure no.

Cosa scatta nella testa del potenziale partner?

Se fossi io il potenziale partner penserei sicuramente al fatto che se i media hanno parlato ampiamente di quell’evento, vuol dire che è riconosciuta la sua autorevolezza, e se contribuisco a questo evento anche la mia brand awareness ne può risentire positivamente. Semplice e lineare.

In questo video sul mio canale YouTube te lo spiego in poco più di due minuti.

 

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Foto di AntonTy da Pixabay